Gli IMI altamurani
a cura di Giuseppe Dambrosio
Campi di concentramento in cui fu rinchiuso Paolo Baldassarra (dal suo diario manoscritto)
In occasione della Giornata della Memoria ci è sembrato importante riportare qui di seguito le testimonianze (diario e lettere) di alcuni militari internati altamurani che vissero la tragica esperienza della deportazione. Lo status degli Italienische Militärinternierte (IMI) fu creato da Hitler e fu accettato passivamente dalla repubblica sociale italiana (Rsi). Oltre 600mila militari deportati nei lager nazisti, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si rifiutarono di continuare a combattere con la Germania nazista o aderire alla Repubblica sociale italiana «preferendo la dura vita di prigionia a quella del disonore». Diverse centinaia di giovani altamurani - da una ricerca pressocchè definitiva ne risultano circa 330 - finirono nei lager o prestarono la loro opera in fabbriche o in attività agricole ricevendo una paga da fame. Alcuni morirono di stenti, di fame, di malattia, altri resistettero a tutte le angherie subite. Dietro ogni nome c'è una storia che è doveroso ricordare.
PAOLO BALDASSARRA
Nacque ad Altamura il 13 dicembre 1920, da Pietro e da Angela Cristallo, abitante in piazza Ettore Fieramosca, di professione meccanico. Il 31 agosto1943 partì per Mestre per il rientro al reparto di Atene. L’8 settembre 1943 fu catturato a Salonicco e tradotto in campi di concentramento prigionieri. Fu nel campo di Wietzendorf dal 20 settembre 17 ottobre 1943, di Hannover dall’8 ottobre 1943 al 7 dicembre 1944, (Hannover) Freden dal 8 dicembre 1944 al 11 luglio1945, di Fischbeck (Amburgo) dal 11 luglio al 27 luglio del 1945 data del rimppatrio.
E' possibile leggere il suo toccante diario su questo sito al seguente link:
https://www.tommasofiore.it/blog/75-il-mio-numero-e-175429
DOMENICO MASSARO
Nacque il 14 ottobre 1920 ad Altamura, da Angelo Raffaele e da Angela Fragasso, di professione conciapelli. Il 25 marzo 1940 si presentò al distretto militare per chiamata alle armi, inquadrato nell'81° Reggimento Fanteria. Il 1° aprile 1941 venne aggregato alla 26ª Compagnia Sussistenza di Tirana. Il 3.2.1942 partì col suo Reparto a Lero (Isola dell'Egeo). Il 20.6. 1942 fu ricoverato all'Ospedale da Campo, venne dimesso il 1° luglio con rientro al Corpo. L'11 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 17.8.1945 presentandosi al Centro Raccolta di Verona. Dopo la licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 3.11.1945. Successivamente si trasferì negli Stati Uniti. Nel 1961 il Consolato Generale d'Italia negli USA gli conferì la Croce al Merito di Guerra.
Cartolina dello Stalag VI J, manoscritta da Domenico MASSARO, matricola 16754, campo di lavoro 1188, inoltrata per Matera. Il mittente indica, prima del numero di matricola, lo Stalag IX B.
TOMMASO VICENTI
Nacque il 4 settembre 1920 ad Altamura, da Pietro e da Pasqua Losurdo, di professione contadino, abitante in via Verona, 20. Si presentò il 16 marzo 1940 al distretto militare per chiamata alle armi, fu inviato al Deposito Truppe Zara per i reparti del Genio. All'arrivo al Deposito venne inquadrato alla 2ª Compagnia Genio Trasmissioni… Il 15 settembre rientrò al Corpo e il 24 venne trasferito alla Divisione “Zara” e inquadrato nella 258ª Compagnia del 30° Reggimento Genio. Il 9 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 20.9.45, il 21.11.45 fu collocato in congedo. Gli furono conferiti 2 Croci al Merito di Guerra, il 15.9.1954 e il 12.2.1973.
«Miei cari, in queste poche righe permesse, ogni mia parola è un singolo emblema di affetto per voi, a tutto ciò aggiungo che il mio pensiero è costantemente a voi vicino in queste dure ore. Sto bene e spero di continuare sempre insieme a voi. Del fratello Andrea nessuna notizia? Bacioni a tutti vostro figlio Tommaso».
Cartolina dello Stalag VI D, manoscritta il 14.11.1943 dal soldato Tommaso VICENTI, matricola 52046.
«Caro figlio, la presente è in risposta alla lettera del 6.9.1944; stiamo tutti bene augurandoti tante buone cose di buona salute. Ricevo anche da tuo fratello, in data 25.6.1944 diceva che sta bene e disse che ha scritto anche a te, ma fin alla data sopra detta nulla aveva ricevuto da te, diceva che è il solo di Altamura. Ti rimetto ancora l'indirizzo di Andrea, n° 6949, campo di lavoro 205, spero che quando ti giungerà la presente sia già arrivato il riscontro di comunicazione tra voi. Si lavora sempre come al solito, il caldo è insopportabile e ogni qualvolta che il tempo si permette di piovere è sempre grandine distruttiva che vanifica i sacrifici. Non mi resta altro, lo spazio disponibile per inviarti tanti baci e abbracci da tutti noi, tanti saluti dal vicinato e parenti tutti, ti abbraccio, tuo padre Pietro».
Biglietto di risposta per lo Stalag VI D, manoscritto il 10.9.44 per Tommaso VICENTI, matricola 52046, campo di lavoro 444.
ANGELO ANTONIO FACCENDOLA
Nacque il 3 maggio 1920 ad Altamura, da Nicola e da Maria Tragni, abitante in via Indipendenza, 6, di professione contadino. Il 7 gennaio 1941 di presentò al distretto militare per chiamata alle armi, inquadrato nell'8ª Compagnia Mitraglieri da Posizione fu inviata al Deposito Misto Truppe R. E. Egeo in Barletta. Il 9.6.1941 si imbarcò a Bari, sbarcando a Salonicco per raggiungere l'Isola di Coo (Egeo). Il 20.9.1941 fu nominato caporale e il 4 luglio 1942 caporale maggiore. Il 9 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Il 7.10.1945 rimpatriò e dopo la licenza venne collocato in congedo il 18.12.1945. Il 30.5.1956 gli venne conferita la Croce al Merito di Guerra.
«Cari genitori, scrivo questa cartolina per farvi sapere che ho ricevuto le vostre notizie. Sono molto contento sapervi che ve la passiate bene di salute e così vi posso assicurare di me. Mi avete mandato a dire dell'affare del certificato, dovete aspettare almeno un mese, lo stesso sarà inviato dal Comando di Reggimento. Fatemi sapere a che serve il certificato. Non ho altro che dirvi, saluti a tutti e a chi domanda di me, vi bacio, sono il vostro affezionatissimo figlio Antonio».
Manoscritta da Angelo Antonio FACCENDOLA, inoltrata l'1.8.1943 dall'Ufficio Posta Militare n° 550 dislocato a Rodi.
NICOLA LORUSSO
Nacque ad Altamura il 23 giugno 1920, da Michele e da Angela Rifino, abitante in via Bari, 19, di professione negoziante. Il 28 febbraio 1940 si presentò al distretto militare per chiamata alle armi, venne inquadrato nel Battaglione Marconisti e d'Albania e inviato al Deposito dell'8° Reggimento Genio in Roma. Il 2.9.1942 venne trasferito in Grecia. Il 12 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania.
«Amatissimi genitori e tutta l'intera famiglia, cari, è l'amore di Nicola che vi scrive. Vi faccio sapere che mi trovo prigioniero in Germania; di salute sto bene, spero che sia così anche per voi tutti. Vi annuncio che a breve arriverà un bollettino per la spedizione di un pacco, non deve superare 5 kg; ho solo bisogno di roba da mangiare di lunga conservazione. Vi bacio a tutti, vostro Nicola.
Franchigia per via aerea affrancata c. 50 pa “Pegaso” soprastampato PM (Posta Militare), manoscritta il 3.8.1943 da Nicola LORUSSO dell'8° Battaglione 4ª Compagnia presso la Stazione Radio dei CC. RR. PM 148 dislocato a Lamia (Grecia).
Il 27 febbraio 1946, presso il Centro Ospedaliero di Merano della Croce Rossa Italiana fece la seguente dichiarazione alla Sottocommissione discriminatrice reduci della prigionia: «Il 12 settembre 1943 fui catturato dai Tedeschi senza opporre resistenza. L'ordine di cedere le armi ci fu dato dal comandante del Battaglione. Dopo la cattura fui condotto in Germania nel Campo di concentramento XB e matricolato col numero 181118. Da detto campo venni inviato al lavoro in una fabbrica di zucchero nei pressi di Freistadt. Il 27.11.43 mi ammalai di pleurite sinistra e fui ricoverato all'Ospedale di Magdeburgo. Dopo due mesi di degenza venni trasferito nel Campo di concentramento XI A. Il 30 giugno 1944 venni trasferito in un campo di lavoro presso una fattoria agricola. Il 1° settembre 1944 passai d'autorità lavoratore civile, continuando sempre lo stesso lavoro. Il 15.3.1945 mi ammalai di tbc e ricoverato nell'ospedale di Gardelegen. Fui liberato ad opera delle truppe americane il 15.4.45. Rimpatriai col treno ospedale il 15.8.1945 giungendo il 19.8.1945 a Merano all'ospedale 61».
Cartolina dello Stalag XI A, manoscritta il 5.12.43 da Nicola LORUSSO, matricola 181118.
VINCENZO DICECCA
Nacque il 4 maggio 1920 ad Altamura, da Felice e da Maria Facendola, abitante in via Mameli, 28, di professione cavallaro. Il 13 gennaio 1941 si presentò al distretto militareper chiamata alle armi e fu inviato al Deposito Artiglieria a Nola per il 48° Reggimento Artiglieria. L'8 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 3.11.45, dopo la licenza venne collocata in congedo il 4.1.1946.
Cara madre, vengo a scriverti queste poche righe per farti sapere che sto bene, così spero di voi e di tutti in famiglia. Come mai non mi scrivi più? Come state? Sono ansioso anche di sapere come va la campagna! Non altro, scrivimi presto, abbracci e baci a tutti, tuo figlio Vincenzo che sempre vi pensa.
Franchigia manoscritta da Vincenzo DICECCA del 48° Reggimento Fanteria, inoltrata il 17.8.1943 dall'Ufficio Posta Militare n. 48 dislocato a Hyères (Francia).
Caro padre, dopo quattro mesi vengo a voi con queste poche righe. Mi trovo prigioniero in Germania, la salute è buona come spero di voi tutti. Attendo le vostre notizie, utilizzate il legato alla presente. Saluti e baci a tutti, vostro figlio Vincenzo.
Cartolina dello Stalag VI F, manoscritta il 12.1.1944 da Vincenzo DICECCA, matricola 53768, campo di lavoro 1326.
SANTE FERRULLI
Nacque il 12 maggio 1920 ad Altamura, da Michele e da Anna Manfredi, abitante in via Napoli, 36, di professione carrettiere. Il 3 febbraio 1940 si presentò al distretto militareper chiamata alle armi, inquadrato nella 26ª Compagnia Sussistenza e inviato alla 9ª Compagnia Sussistenza di Bari. Il 2.3.1940 si imbarcò a Bari sbarcando a Durazzo e aggregato al 2° Distaccamento del 3° Reggimento Granatieri in Durazzo. Il 9 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 24.8.1945 presentandosi al Centro Raccolta di Verona; dopo la licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 6.11.1945.
«Carissima moglie, con molto piacere ti scrivo questa mia missiva per farti sapere che sto bene, come spero di te e di voi tutti in famiglia. Sono dispiaciuto e in ansia, non ricevo le tue notizie. Forse è colpa del sevizio postale, comunque, se mi scrivo tutti i giorni, prima o poi qualcosa mi arriva. Cara moglie, ti faccio sapere che per pura combinazione sono insieme con due fratelli di Conversano, di cognome Schiavone. Ti invio abbracci e baci, saluti ai tuoi e ai miei genitori, il tuo affezionatissimo marito Sante. Scrivimi presto».
Lettera in busta inoltrata il 28.8.1943 per via aerea affrancata con lire 1 (c. 50 pa “Pegaso + c. 50 “Imperiale soprastampati PM Posta Militare), manoscritta da Sante FERRULLI della 9ª Sezione Sussistenza Divisione “Ferrara”, Ufficio Posta Militare 52 dislocato a Cettigne (Montenegro).
«Carissimo figlio, la presente per comunicarti l'ottimo stato della mia salute con tutti di famiglia, al pari auguro di te. Sono contento di aver appreso dalla tua cartolina che te la passi bene, speriamo sempre così e che presto tutto finisca e ritorni tra le nostre braccia. Qui è la solita vita, e tu? Immagino che lavoriate e trattati discretamente. Abbi pertanto pazienza che tutto passa. Nel pregarti di scrivermi presso, dandomi sempre tue buone notizie, in tale attesa, abbiti da noi tutti baci e abbracci, tuo padre Michele».
Lettera dattiloscritta il 10 aprile 1944 per Sante FERRULLI. Essa porta la censura dello Stalag XVIII sec .
ANTONIO LORUSSO
Nacque il 21 settembre 1920 ad Altamura, da Michele e da Maria Colonna, abitante in via Boccaccio 7, di professione fornaio. Il 18 marzo 1940 si presentò al distretto militareper chiamata alle armi, venne inquadrato nella 9ª Compagnia Sussistenza e assegnato al distaccamento di Chieti. Il 14.8.1943 passò alla 81ª Sezione Panettieri Posta Militare 91 dislocato a Merchivic. Il 12 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato a Mostard. Dal 10.10.1944 all'11.5.1945 fece parte della formazione Partigiana “Divisione Italia” in Jugoslavia. Il 27.4.1945 fu ferito in combattimento. Rimpatriò, si presentò al Distretto Militare di Bari il 2.7.1945 e dopo la licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 3.11.1945.
«Carissima madre, vengo subito a rispondere alla vostra cara lettera che portava la data del 19 agosto. Mi rallegro leggere che state tutti bene in saluto al pari di me. Cara madre, la posta aerea parte una volta alla settimana, a me non conviene, ma a voi sì, perché dovrebbe partire tutti i giorni. Fatemi sapere di Nuzzi, quello che abita vicino alla fontana e vi ha portato la moneta; chiedete alla madre dove si trova e il suo eventuale indirizzo. Mandato anche notizie di Gioacchino. Non altro da dirvi, qui è sempre la solita vita. Saluti e baci a voi tutti dal vostro Antonio. Pronta risposta e buone cose».
Lettera in busta affrancata con c. 50 “Imperiale” manoscritta il 23.8.1943 da Antonio LORUSSO della 44ª Squadra Panettieri, inoltrata il 28.8.1943 dall'Ufficio Posta Militare 91 dislocato a Metkovic (Croazia)
NICOLA DI NINNI
Nacque il 1° marzo 1920 ad Altamura, da Michele e da Lucia Giustino, abitante in via C. Battista, 40, di professione agricola. Il 3 febbraio 1940 si presentò al distretto militare per chiamata alle armi, inquadrato nella 26ª Compagnia Sussistenza e inviato alla 9ª Compagnia Sussistenza di Bari. Partì per l'Albania il 10.2.40 imbarcandosi a Bari e sbarcando a Durazzo. Il 10 settembre 1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Rimpatriò il 2.9.45 e dopo licenza di rimpatrio venne collocato in congedo il 29.12.45.
«Cari genitori, vengo subito a rispondere alla vostra lettera desiderata e felice sapervi che godete una buona salute, così al pari assicuro di me. Mi dite che i lavori in campagna li avete finiti e con fortuna avete fatto un buon lavoro, sono contento. Cari, sono molto lontano dal cognato Mario e mi dite che non avete notizie; per favore Dio che lo tenga lontano dal pericolo e di ricevere notizie quanto prima. Ricevetti una lettera da mio fratello Giulio, mi ha fatto piacere apprendere sue buone notizie, fu trasferito dove si trovò. Vi faccio sapere che mi hanno dato un magazzino in consegna. Ora me la passo meglio di prima e dell'avvicinamento non se ne parla. Mandato nuova documentazione al Ministero. Come sapete il Ministro è cambiato e forse anche le disposizioni. Non altro, vi bacio, saluti a tutti in famiglia, vostro figlio Nicola che sempre vi pensa».
Lettera del 7.8.43 manoscritta da Nicola DI NINNI
VINCENZO DI LENA
Nacque il 1° maggio 1920 ad Altamura, da Giuseppe e da Angela Cristallo, abitante in via Cairoli, 27, di professione carrettiere. Il 18 marzo 1940 si presentò al distretto militareper chiamata alle armi, fu inquadrato nel 41° Reggimento Artiglieria Difesa Frontiera. Il 27.3.1941 si imbarcò a Bari, sbarcando a Durazzo (Albania). Il 16.9.1943 fu catturato dai Tedeschi e internato in Germania. Il 7.7.1945 rimpatriò presentandosi al distretto militsre di Bari, venne inviato in licenza di rimpatrio e collocato in congedo il 3.11.1945.
«Carissimi genitori, scrivendovi ancora per la terza volta spero di ricevere le vostre notizie. Sto bene in salute, alla pari spero anche di voi tutti in famiglia. Fatemi sapere dove si trovano i miei quattro fratelli. Invio mille baci a voi cari genitori e a tutti quanti voi in famiglia. Per rispondere utilizzale il modulo (al)legato, esso comprende anche l'indirizzo, vostro figlio Vincenzo».
Cartolina dello Stalag VII A dislocato a Moosburg, , manoscritta il 7.1.1944 da Vincenzo DI LENA matricola 20425
«Gentilissimo signor Vincenzo, ho ricevuto la vostra cara lettera e non potete credere quanto abbia fatto piacere. Ti ringrazio di cuore del ricordo che serbate ancora delle Suore di Ingolstadt. Anche noi non abbiamo dimenticato i nostri bravi prigionieri e specialmente nelle feste di Natale li abbiamo ricordati in modo particolare, così pure le ore serene passate insieme come una famiglia. Ora io mi sono trasferita a Monaco con Sr. Antonietta e Sr. Angelina; Sr. Rachele e Sr. Barbarina sono ancora a Ingolstadt e ricordano anch'esse i bravi italiani che lavoravano in giardino e spaccavano legna. Sono contento di sapere le vostre notizie, che state bene in salute, così pure i vostri cari. La salute è una gran cosa, perché se si sta bene si può lavorare, si guadagna e si tira avanti. Certo i tempi sono difficili per tutti, i sacrifici non mancano nemmeno nella vita civile, ma il Signore è sempre buon Padre, pronto ad aiutarci, a darci le sue grazie, basta che lo preghiamo con fiducia, colla preghiera otteniamo quanto desideriamo. Pertanto auguro a voi e ai vostri Cari buon anno ricco di conforti e di favori celesti. La Madonna che vi ha aiutato nel passato in tutti i pericoli della guerra, vi continua la sua protezione anche in avvenire, vi assiste in tutti i vostri bisogni e vi concede vita lunga e felice in seno alla vostra famiglia».
Tanti saluti da Sr. Angelina e Sr. Antonietta che v'invocano ogni bene. Ricordandovi nelle mie preghiere Vi invio cordiali saluti anche per tutti i Vostri cari. Nel Signore, devotissima Sr. Alba
Lettera in busta manoscritta il 13 gennaio 1948 da suor Alba DE AMBROSIS, Kaulbachstrasse 62°, Monaco, inoltrata per Altamura, timbro di arrivo il 19.1.48.
FILIPPO ARENA
Nacque ad Altamura il 4.1.1920. L’11 settembre 1943 fu catturato a Tirana e tradotto nel campo di concentramento prigionieri di Bezeichnung. Fu liberato nel 1945.
«Cara mamma, finalmente dopo sette mesi con tanta gioia vengo a comunicarti del mio buono stato di salute, come sempre ho sperato e spero di voi tutti. Della sorella Lauretta non si è saputo più niente? Fammi sapere qualche cosa a riguardo. Giorni fa ho spedito un modulo per la spedizione di un pacco, avrei bisogno di tante cose, ma quello che urgenza di più è roba da mangiare, per esempio un po' di riso, di pasta, di formaggio, di legumi, e se tutto manca, mandami la farina. Dove mi trovo ora posso scrivere due volte al mese e di spedire due moduli per i pacchi. Mamma, tanti cari baci e a tutti in famiglia, tuo figlio Filippo».
Biglietto dello Stalag XI B, manoscritto il 12.3.44 da Filippo ARENA , matricola 166846, campo di lavoro 6202, inoltrata il 6.4.1944
NICOLA MONTEMURRO
«Carissimi genitori e fratelli, finalmente dopo 4 mesi posso scrivere la prima lettera con la grande gioia di tutti prigionieri. Il Santo Natale ci ha fatto la grazia. L'ho passato discretamente bene insieme al mio amico di Napoli, col quale eravamo assieme a Rodi e ad Atene, l'unico che è rimasto assieme a me, ormai siamo come fratelli. In salute stiamo bene, sono leggermente sciupato per i pensieri che sono sempre rivolti sempre a voi. Spero di ricevere la tua posta, mi rincuorerei tanto il cuore e i pensieri. Vi scrissi una cartolina nel mese di novembre, non ho mai ricevuto risposta. Fatemi sapere come state tutti, Domenico cosa fa? Gino dove è andato a finire? Cara mamma, speriamo in Dio che presto faccia finire tutto e in santa pace. Tanti cari saluti a Carmela e famiglia, a voi tutti, tanti bacini, Nicolino».
Biglietto dello Stalag VIII A, manoscritto il 26.12.43 da Nicola MONTEMURRO, matricola 40983, campo di lavoro 15802
GIUSEPPE CARONE
«Carissimi genitori, vi vengo a scrivere questa mia lettera per farvi sapere che sto bene e così spero anche della vostra salute e di tutte le altre cose. Quando scrivo fatemi sapere di tutto, vi ho spedito dei moduli che servono per la spedizione dei pacchi, non ho bisogno di altro che roba da mangiare, spero che mi arrivino quanto prima, ne ho bisogno. Da voi ho ricevuto una sola lettera con la fotografia di mia sorella. Non state in pensiero per me. In Germania sto bene, lavoro in fabbrica e mi trovo col paesano BRUSCIELLA. Hai fatto la semina come l'anno scorso? Fatemi sapere di mio fratello Donato, tanti saluti e baci a tutti, vostro figlio Giuseppe che è prigioniero in Germania».
Biglietto dello Stalag III D, manoscritto il 21.2.44 da Giuseppe CARONE, matricola 55276, campo di lavoro 383, inoltrata il 10.3.1944 per Altamura, timbro di arrivo il 23.1.1945
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Bibliografia e sitografia
Vitoronzo Pastore, Stammlager l'incubo della memoria, Internati militari italiani testimonianze, Bari, edizioni Suma, 2017.
Archivio famiglia Baldassarra.