di Fabrizio d'E s p o s i to


IL LUNGO GIORNO dell'armistizio dell'Italia con gli Alleati cominciò  la sera del7 settembre e terminò all'alba del 9, quando il re e Badoglio, capo del governo, scapparono da Roma per Pescara, dove s'imbarcarono per Brindisi. I 45 giorni che vanno dal 25 luglio all'8 settembre sono uncampionario dell'improvvisazione e del doppiogiochismo del gruppo monarchico badogliano. Il 3 settembre il generaleCastellano firmal'armistizio, per conto dell'esecutivo, ma a Roma si lavora già per disconoscere l'accordo con gli Alleat, guidati nel Mediterraneo da Eisenhower, e rinviare l'annuncio previsto per l '8 settembre. Addirittura, a mezzogiorno dello stesso mercoledì 8 settembre, Vittorio Emanuele III rassicura l'emissario di Hitler. "L'Italia resta al fianco della Germania". Eisenhower ci minaccia e parla al mondo alle 18e 30.Più di un'ora dopo, tocca anche a Badoglio fare l'annuncio radiofonico. La gente esulta, ma per poco. Si aprono venti mesi decisivi. E' la Resistenza, la lotta dei partigiani. I tedeschi occupano Roma. A Brindisi nasce il Regno del Sud, gli Alleati sbarcano a Salerno, i tedeschi liberano Mussolini e lo mettono a capo della Repubblica sociale di Salò.

Sbigottiti, dal tramonto al buio, due militari americani vagano per Roma. Uno è il generale Maxwell Taylor, vicecomandante della 82esima divisione aviotrasportata. L'altro è il suo ufficiale addetto William Gardiner, colonnello d'aviazione ed ex governatore del Maine. Sette settembre. Martedi` sera. Taylor e Gardiner sono arrivati a Gaeta, a bordo di una corvetta della Regia Marina italiana, la Ibis, poi il viaggio in un'auto scoperta fino alla Capitale. Sono diretti a Palazzo Caprara, in via XX Settembre,dove c'e`la sede del comando delCorpo d'armata motocorazzato.Il tragitto finale, i due americani in uniforme, lo fanno nascosti, da clandestini, dentro un'ambulanza.
Taylor vuole parlare con Vittorio Ambrosio, capo di Stato maggiore generale, il comandante supremo. Ma Ambrosio non c'è. A sorpresa, la sera prima,è partito in treno per Torino. Poi è andato a Pinerolo, per vedere il figlio minore alla Scuola di applicazione di cavalleria. Taylor cerca allora l'inquietante Mario Roatta, capo diStato maggiore del Regio Esercito. Roattaè stato l'ideatore dell'omicidio dei fratelli Rosselli, lo scrupoloso regista dell'intelligence fascista. A lui, il maresciallo Pietro Badoglio, presidente del Consiglio dal 25 luglio, ha affidato lo stato d'assedio e il mantenimento dell'ordine pubblico. Una circolare di Roatta prevede: "Poco sangue versato inizialmente risparmia fiumi di sangue in seguito". Roatta però è irreperibile.Nessuno sa dov'è Come sparito.A questo punto,Taylor, sorpreso e spazientito, chiededel generale Giacomo Carboni, capo del Sim, il Servizio informazioni militari. Nemmeno lui c'è. Eppure sono tutti al corrente, a partire da Badoglio, della missione cruciale dei due americani: Taylor deve gestire l'operazione Giant2, l'aviolancio della 82esima divisione su Roma, per proteggerla dall'occupazione tedesca. Il tre settembre, a Cassibile, in provincia di Siracusa, è stato concluso in gran segreto l'armistizio con gli anglo-americani. In una tenda tra gli ulivi. A firmare, per l'Italia, è stato il generale Giuseppe Castellano, emissario di Ambrosio. Per gli Alleati, Walter Bedell Smi th, per delega di Dwight David Eisenhower.

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8 SETTEMBRE 1943L'I TA L I A
A R R E SA

QUANDO LA NAZIONE CROLLA
L' Otto Settembre del Quarantatre' racchiude tutte le contraddizioni
del gruppo monarchico-badogliano che aveva fermato Mussolini i l 25
luglio. L'armistizio con gli americani fu un capolavoro di cialtroneria.
Per fortuna, dopo ci sara` la Resistenza contro gl i occupanti nazisti

l generale"Ike"Eisenhowere` ilco-mandante delle forze Alleate nel Mediterraneo. Dopola firma,nel pome-riggio deltre settembre alle 17e 15,
esce dallatenda, staccaun ramettodaun ulivo e lo agita in segno di pa ce. Poi
offre whisky a tutti, ma senza brindare, e torna adAlgeri, nel suo quartier generale. L'operazione
Giant 2 fa parte degl i accordi. Deve scattare dopol'annuncio dell'armistizio.A PalazzoCaprara,
Taylor e Gardiner trovano solamente il maggioreLuigi M archesi,insieme con Castellanoa Cassibile, e il colonnello Salvi,capo di Stato maggioredi Carboni.Gli americani devono verificar ei tre
aeroporti sceltiper l'aviosbarco.Urbe, Centocel-le,Guidonia. Sonoormaile novedisera dimartedi` sette. Per tutta risposta, i due militari ven-gono invitatia cena. Sisiedono a tavola.In quattro. Taylor e Gardiner, Marchesi e Salvi. Una sce-na surreale . Il menu e` completo: consomme`, pollo
arrosto, scaloppine, verdure, frittelline dolci, vinid'annata. Verso le undici, Taylor e splode: "Basta
conilvino,vogliamo parlaresubitoconunco-mandante responsabile". Finalmente,compare
qualcuno "responsabile". E`Car boni,il capodelSim. Taylor gli spiega i motivi della sua missione:
"Domani pomeriggio c'e`l'annuncio dell'armisti-zio,io devopre pararel'operazioneGiant 2previstatra 24ore". Carbonistorce ilviso inunasmorfia di meraviglia: "Ma come, l'armistizio non
sara` a nnunciatoil giorno 12?". Taylor,piu` me-ravigliatodi lui:"Il 12?No e`per domanialle 18e
30".Hainizio un'altratragicommediagrotte sca,dopo quelladelle confusetrattative condotteda
Castellano,enonsoloda lui,pertuttoilmesediagosto. L'accordo raggiunto none` al tro che una
resaincondizionata, divisaindueparti. Undo-cumentogenerico didodici clausole,chiamato
l'armistizio "corto", che rima nda a una successivaedefinitiva stesura,l'armistizio"lungo". C'e`un
promemoria allegato dagli Alleati: la dichiarazio-ne di Queb ec, che promette un'attenuazione delle
clausolein basealcontributoitaliano, popoloeforze armate, contro i nazisti.

"Un tremendo pasticcio"
Carboni scarica tutto proprio su Castellano.Prende unacartina e dice:"Quell'uomo (Castellano, ndr) ci ha combinato u n brutto guaio, ha af-fermato che l'Italia e` in grado di far fronte da sola
alletruppe tedesche.Guardiil nostroschiera-mento,no inonpossiamo resisterepiu`diseiore
alle truppe tedesche,l'armistizio deve essere
rinviato". Nellastanzac'e`anche iltenente
Galva noLanza diTra-bia, che fa un po' da interprete. La confusionee` anche linguistica. Italiano, francese, inglese.Lanzadi Trabiae`d el
clan di Roatta e Carbo-ni, avversario di quello
di Ambrosioe Castel-lano. Traducel'ultima
frase di Carboni. "L'ar -mistizio d eveessere
rinviato". Taylor rea-lizza che di fronte ha un
pazzo. Il generale ame-ricanosache noncipuo`essere alcunrinvio.La
Quin ta armata e` gia` in navigazione per Salerno.Quindici convogli: 169 mila uomini, 20 mila mezzi motorizzati, 600 carri armati, 1. 800 pezzi di ar-tiglieria. Impossibilefermare tutto. Simette le
mani in testa e mormora a Gardiner: "It's an awfuljam"(E`un past iccio tremendo). Taylorrialza il
capo, diventa rosso in visoe grida: "Portatemi daBadoglio".Sitentadi avvisareilmarescialloper
t elefono. A PalazzoCaprara, trafelato, arrivaFrancesco Rossi, vice di Ambrosio. Carboni lo informa. Rossi chiede: "Devo venire an che io da Ba-doglio?". Il capo del Sim risponde: "E` inutile, tutto
aggiustato,andiamoda Badoglioperiltelegram-ma di proroga".

"I tedeschi mi tagliano la testa"
E`gia` quasimercoledi`ottosettembre. Mancapo-chissimoalle ventiquattro.Nellanotte diRoma,

Car boni, Lanzadi Trabia,Taylor eGardiner sal-gono suun'auto. GuidaCarboni. Direzionevia
Bruxelles, ai Parioli. Badoglio abita in un a villa a

COME IL PAESEPERSE IL SUO ONORE

SONO DUE I VOLUMI che IndroMontanelli eMario Cervi,nella loro Storia d'I ta l i a (Bur Rizzoli), hanno dedicato al periodo che va dal 1940al1946. Ladataspartiacquee` l'8 settembre
1943. "L'Italia della disfatt a", dal 10 giugno 1940all'8 settembre 1943, e "L'Italia della guerra ciILLUSO E SCO N F I T TO Dopo il 25 luglio fatale per Beni to Musso-lini, il maresciallo Pietro Badoglio fu nominato dal Re Vittorio Emanuele III nuovo capo del governo. La guerra prosegu i`. Ma l'8 set-tembre lo stesso Badoglio annuncio` l'armistizio con gli alleati e poi
scappo` assieme al sovrano

quattro piani. Dono nazionaledopo la conquistadell'Etiopia.Ilcapodel governosisveglia.Siriveste.Con luic'e`Carboni.Gli americaniaspet-tano qui ndici minuti. Badoglio li affronta a mezzanotte e un quarto. E` sulla linea del rinvio. Taylorminaccia: "Se non annuncerete l'ar mistizio noi
bombarderemoe distruggeremoRoma". Ilma-resciallo si lamenta: "Perche' volete bombardare la
capitalediunPaese chesta cercandodiaiutarvi?Perche'non bombardateinodiferroviari eivalichia norddi Romaattraverso iquali itedeschifanno passare i loro ri fornimenti?". Ma la priorita`
di Badoglioe` soprattutto una:prendere tempopermetterein salvosestessoe lafamigliareale.
Davanti a Taylor, si passa la mano alla gola e dice:"Sei tedeschimi prendonomitagliano latesta".
Poi chiede al generaleamericano di spieg are lasituazione a Eisenhower. Sempre piu` sbigottito,
Taylor capisce che l'operazione Giant 2 e` tropporischiosa espedisce un r adiomessaggioper avere
istruzioni. Anche Badoglio detta un telegramma aCarbonidestinatoal comandantedelleforzeAlleatenelMediterr aneo: "Dati cambiamenti et

precipitare situazioneet esistenzaforze tedeschenellazona diRomanone` piu`possibileaccettare
armisti zioimmediato.Operazione Giant2none`possibile la notte dell'8settembre perche' io non
ho forze sufficienti pergarantire gli aerop orti".Sono le due di notte. I due radiogrammi vengono
affidati al maggiore Marchesi per la trasmissionecifrata al comando degli Alleati, ad Algeri.

"L'Italia resta con Hitler"
Alle dieci di mattina, conquattro ore di ritardo,alla stazione Termini di Roma arriva il treno da

Torino. Sopra c'e` Ambrosio, capo di Stato mag-giore generale. Badoglio, che ha trascorso la notte
senza dor mire, ha gia` parlato con Roatta e hannodeciso dispedire un generale daEisenhower. Da
Algeri si attende la conferma del rinvio. Ambro-sio, informato,si arrabbiacon Carboniper le
menzognedette aTaylor: "Cisono carburanteemunizioni in abbondanza". Icolloqui sono frenetici, ovviamente confusi. Tutte le informazionirestano nellacatena di comandoitaliana. Badoglio, Ambrosio, Roatta, Car boni. I quattro nonallertanonessuno. Speranosolonelrinvio epensanoall'organizzazione dellafugada Roma,perevitare la temuta vende tta nazista. Il re, al solito, si
mantieneai margini.Amezzogiorno, nellasuaresidenza di villa Savoia, riceve l'incaricato di Hit ler,Rudolf Rahn.VittorioEmanueleIII e`cor-diale eloquace. Rassicura Rahn: "Dicaal Fu"hrer
chel'Italia noncapitolera`mai.E` legat aallaGer-maniaper lavitae perlamorte".Rahn restasospettoso, fa domandeprecise. Il re tirain balloBadoglio: "E`un vecchioonorato soldatoalle cui
assicurazionibisognaprestare fede". Anche il revuole soltanto scappare. Ha gia` trasferito i gioielli
dellaCoron a equarantacarrimerci conquadri,sculture, vasipreziosi, tappeti eargenteria sono
arrivati da giorni in Svizzera, al sicuro. Gli ufficialidi casa Savoia sono stati gia` richiamati. Il primo a
ritirarsi e` stato il principe ereditario Umberto, co-mandante de lle armatedel Sud. Le spiedel Sim
sono in attesa di captare le musiche convenzionalistabilite per l'annunciodell'armistizio. Giu seppe
Verdi. Manon vannoin ondanell'orario deciso,

F E STA POPOLARE Appresa la notizia dell'armistizio daparte del capo del gov erno, il maresciallo Badoglio, gli italiani scendono in strada pensando che sia la fine della ter-ribile guerra in cui l'Italia e` stata trascinata da Mussolini,
ma da quel momento in poi verranno le dure battaglie perriconquistare l'Italia contro le scorr ibande tedesche

I N TA N TO LA CORONA Il Re Vittorio Emanuele III, aBrindisi nel settembre 1943, passa in rassegna una formazio ne del nuovo Regio Esercito, composta da volon-tari che si batteranno al fianco degli Alleati

UNA DATA SPARTIACQUE
La cronaca d i quella giornata e delle sue conseguenze nelle ricostruzioni di Montanelli e Cervi,
Oliva, Petacco e Zavoli, Elena Aga Rossi. C ome si
schianto` il governo militare in carica dal 25 luglio %%[Page: 1]%%
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