Troppi vecchi e troppi maschi: il Partito comunista annuncia la svolta.

Rapporto shock rivela: 40 milioni di bambine sono state abortite o uccise dopo il parto.

di Giampaolo Visetti

 

Dopo trent´anni la Cina cancella la legge del "figlio unico". Un rapporto shock dell´ufficio statistiche ha certificato ieri l´allarme del governo: nel 2050 tre cinesi su dieci avranno più di 60 anni. Oltre 400 milioni di anziani, privi di pensione e assistenza sanitaria. Ma la nazione più popolosa del pianeta non sarà solo un´esplosiva terra di vecchi. È già un Paese dove i maschi sono troppi e mancano femmine.
I dati esatti, diffusi per la prima volta, fanno impressione. Ogni 100 femmine, oggi in Cina nascono 121 maschi. Un divario unico al mondo e senza precedenti nella storia. La media mondiale è di 103-106 maschi ogni 100 femmine. I cinesi scoprono così che la legge del "figlio unico", varata da Deng Xiao Ping nel 1978 per frenare il boom demografico, si è trasformata in una disastrosa regola del "maschio unico". In tre decenni sono nate 400 milioni di persone in meno e la famiglia media cinese è scesa da 6 a 1,7 figli. Solo negli ultimi dieci anni però sono nati 37 milioni di maschi in più rispetto alle femmine, e nel 2030 i maschi in eccesso saranno almeno 46 milioni. Medici e sociologi ammettono di trovarsi di fronte «ad una tragedia intrisa di sangue». «Poco meno di 40 milioni di femmine - dice Yuan Xin, direttore dell´Istituto statale della popolazione - sono state eliminate con l´aborto, o appena nate».
L´incubo di costruire un´ingovernabile nazione di maschi, vecchi e soli, in cui un abitante su cinque non potrà trovare una compagna e formare una famiglia, ha costretto i vertici del Partito comunista ad annunciare la marcia indietro rispetto alla più contestata legge del Paese. «La norma sarà adeguata - ha dichiarato il consigliere presidenziale Hu Angang - con il dodicesimo piano quinquennale 2011-2015. L´obiettivo della legge "un bambino per coppia" è stato raggiunto. La nuova politica demografica terrà conto della necessità di "due bambini per coppia"». Il rapporto rivela che solo in Tibet la percentuale tra neonati maschi e femmine è nella media mondiale. Nella regione di Hainan si arriva invece a 135 maschi ogni 100 femmine. Poco meno nello Jiangxi, nell´Anhui e nello Shaanxi. Da tempo minoranze etniche e contadini possono generare più di un figlio. La maggioranza han e il miliardo di individui che assedia le megalopoli, no. Le multe arrivano al triplo dello stipendio di un anno.
Le autorità non avevano però considerato la tradizione. I cinesi continuano a preferire i figli maschi: trovano prima un lavoro, possono mantenere i genitori, tramandano il nome, non hanno bisogno della dote. «Il risultato - dice Zhai Zhenwu, direttore del dipartimento di sociologia dell´Università del Popolo di Pechino - è stato l´esplosione degli screening per conoscere in anticipo il sesso dei nascituri». La maggioranza delle coppie, se scopre di aspettare una femmina, abortisce. Nei villaggi, dove non ci sono ambulatori, le neonate indesiderate vengono uccise clandestinamente in casa, oppure vendute.
Fino ad oggi l´orrore è stato tacitamente tollerato. Le esigenze però sono cambiate. Pechino non teme più di non avere cibo sufficiente per un 1,4 miliardi di persone. Ha paura di restare senza forza lavoro, senza madri, senza giovani che possano pagare le cure ai vecchi. Di qui l´ammissione di fallimento del governo. «La politica demografica - ha detto Qiao Xiaochun, capo della commissione statale per la popolazione - sarà aggiustata. La stesura di un piano diverso è già iniziata e i cambiamenti sono in discussione». Dall´anno prossimo saranno proibiti i test prenatali per conoscere il sesso del feto. Una legge consentirà poi alle coppie di avere due figli anche se solo uno dei partner è figlio unico. Il diritto sarà infine «caldamente esteso a tutti».
A Shanghai, dove tre abitanti su dieci hanno più di 65 anni e c´è meno di un figlio per famiglia, si è già iniziato. Ma senza successo. In luglio i manifesti che recitavano «La madrepatria è troppo stanca per sostenere più bambini», o «Un bambino in più significa una tomba in più», sono stati tolti dalle strade. Le autorità hanno sommerso di volantini le case. Ordine: «Fate più figli». Risposta: «Non esiste». Le domande di secondo figlio sono state meno di venti al mese. I funzionari prevedono che nel 2010 nasceranno 165 mila bambini, pochi più di quest´anno e meno che nel 2008. «La gente - dice Feng Juying, capo dell´ufficio di pianificazione famigliare - non ha soldi per due bambini. Mancano sicurezza sociale, asili e scuole, case adeguate. Chi per la prima volta ha conquistato uno standard di vita sostenibile, non vuole più fare rinunce».
Pechino rivede così lo spettro che spazzò via la dinastia Qing. Durante una carestia, un quarto delle bambine furono soppresse. I maschi non coltivarono i campi: divennero nomadi, banditi, infine ribelli. Due generazioni di "piccoli imperatori single", secondo il governo, possono oggi «rompere la stabilità sociale, minare l´equilibrio etnico e distruggere l´economia». Hu Jintao è costretto a correggere il "padre" Deng: sapendo che anche stavolta può essere troppo tardi.

 REPUBBLICA 15.12.2009