La mostra è promossa dal Circolo delle Formiche e dal Coordinamento Leonessa di Puglia 1799-2019
Esattamente 220 anni fa si è conclusa tragicamente nella capitale del Regno, Napoli (13 giugno 1799) e nella nostra città, Altamura (10 maggio del 1799) l'esaltante esperienza rivoluzionaria di segno repubblicano che interessò, con la stessa intensità, pochi altri centri del Regno di Napoli. Due realtà a confronto, il centro e la periferia. Nei pochi mesi di vita, i patrioti napoletani e gli altamurani non ebbero un'esitazione di gran lunga i propri ideali della Rivoluzione Francese (libertà, fratellanza e uguaglianza) e sperimentare nuove forme di partecipazione e organizzazione politica. Questa mostra nasce dalla necessità di ricordare quegli eventi a molti sconosciuti. Un percorso diacronico e tematico facendo ricorso alle fonti dell'epoca e ad altri materiali iconografici postumi, in cui parlano gli eventi, le vicissitudini, i personaggi, le aspirazioni, i provvedimenti adottati, le passioni che portarono i protagonisti a mettere in gioco la propria vita. Insomma un tentativo di cambiare l'esistente che non andò bene e che vide trionfare il progetto politico controrivoluzionario del Cardinale Ruffo e il ritorno della Monarchia.
La mostra si è trasformata in 6 sezioni:
1) la Rivoluzione a Napoli, che fu il centro propulsore dell'esperimento inedito di un nuovo governo cittadino e nelle province;
2) Altamura nel Settecento, con approfondimenti sulla situazione economica, sociale e politica del centro murgiano e del contesto pugliese;
3) l'Università degli studi di Altamura, cucina di idee nuove e di uomini aperti alle riforme e al cambiamento;
4) il ruolo della massoneria, che in particolare in alcuni centri pugliesi tra cui Altamura, assumere una impronta decisamente rivoluzionaria;
5) la Rivoluzione ad Altamura, la breve ma intensa vita di una repubblica dal 8 febbraio al 10 maggio 1799;
6) le manifestazioni del Centenario del 1899 e la nascita del mito della Leonessa di Puglia.
L'intento fondamentale è quello di ripensare in quella felice stagione che ancora oggi esce, forti passioni e laceranti divisioni per riannodare il filo rosso che ci lega al nostro passato, in un periodo in cui la memoria storica è in serio pericolo.
Illuminante è in tal senso il giudizio che diede Benedetto Croce in una sua opera “La Rivoluzione Napoletana del 1799" di quei fatti:
“E quale tentativo fallito ebbe più feconde conseguenze della Repubblica napoletana del Novantanove? Essa serve a creare una tradizione rivoluzionaria e l'educazione dell'esempio nell'Italia meridionale.
[…] E 'raro che, in così breve spazio di tempo, si trovino affollati e mescolati tanti avvenimenti e tanti personaggi straordinari e caratteristici. Esaltazione utopistica dei repubblicani, e fanatismo di plebi guidati da istinto infallibile dell'utile loro immediato; esempi di eroismi, di bontà, di generosità, e feroci violazioni d'ogni pietà e d'ogni giustizia; sottili accorgimenti politici, e l'impreveduto a ogni passo; e poi, sullo stesso suolo, le più varie nazioni, francesi e inglesi, turchi e russi, i lazzaroni di Napoli e le masse dei contadini di Calabria; ei più diversi e straordinari individui: un re e una regina, l'uno e l'altra, nel loro genere, eccezionale; il più grande degli ammiragli inglesi, emulo di bonaparte sui mari, e un cardinale, capo di masnade. Questi personaggi, queste passioni, questi contrasti non possono non attirare curiosità; svegliare il desiderio dell'analisi psicologica; promuovere la discussione e il giudizio morale. E alle molte storie che hanno trattato di quei fatti è aggiunta una lunga serie di opere artistiche, drammi, romanzi, pitture, quasi una prova di questo interesse della fantasia e del sentimento ”.
La mostra è promossa dal Circolo delle Formiche e dal Coordinamento Leonessa di Puglia 1799-2019
Per le scuole è possibile prenotare inviando una mail a