Sacra Corona Unita, il nome del gioco sparisce da Internet
I gestori: «Inneggia alla violenza»
di Ludovico Fontana
BARI — È stato cancellato il nome del gruppo «Sacra corona unita» aperto dallo scorso settembre sul sito Habbo.it. Gli amministratori del gioco virtuale hanno sostituito il titolo del gruppo «Sacra corona unita» con «Nome gruppo non consentito» e hanno inviato una mail al creatore della pagina spiegandogli che un nome del genere non è ammesso, perché «inneggia alla violenza». Il gruppo è tuttavia ancora aperto e chiunque può iscriversi e unirsi agli altri iscritti.
Habbo è una community internazionale (tipo Second Life) in cui gli iscritti diventano cittadini di un hotel all’interno del quale fanno condurre al proprio personaggio una vita virtuale.
Ieri il Corriere del Mezzogiorno aveva segnalato che circa diecimila persone sono iscritte in gruppi intitolati alla Sacra corona unita all’interno di vari giochi virtuali. Speghiamo meglio: sul Web ci sono molti giochi in cui gli iscritti possono formare gruppi e — tra le altre cose — sfidarsi tra loro. In alcuni casi (il Corriere aveva segnalato Habbo, il gioco fantasy medievale Runes of Games e il gioco di ruolo sulla mafia Vendetta 1923) gli iscritti hanno scelto di dare come nome del proprio gruppo quello dell’organizzazione criminale pugliese. E usavano quel nome per sfidarsi in diversi tipi di battaglie virtuali (che prevedono anche l’uso di armi, virtuali), le cui regole e modalità cambiano di gioco in gioco. In alcuni casi, i gruppi hanno pubblicato anche delle regole di comportamento basate sull’onore e la violenza che scimmiottano quelle della Sacra corona unita.
Ieri Michele Emiliano, sindaco di Bari ed ex magistrato antimafia, ha postato sulla propria pagina Facebook il video Japr l’ekk («apri gli occhi») del rapper barese Il Nano, 22 anni, con la partecipazione della cantante Destiny. Il video, in circolazione da qualche giorno, racconta in dialetto barese la vita nelle periferie della città con un testo molto forte. Il video è stato pubblicato da Emiliano sulla propria pagina Facebook. Ha scritto il sindaco: «Ho visto questo video su You Tube. Forte. Durissimo. Vero. Questi ragazzi hanno talento e coraggio. Hanno denunciato senza esitazioni quel che il Procuratore Laudati e io stiamo dicendo da un po’: la lotta alla mafia non è finita. La droga che viene consumata in città porta danaro ai boss e morte ai consumatori ed ai piccoli spacciatori. Questo rep è un segno della vitalità di chi non vuole arrendersi. Neanche alla corruzione e all’indifferenza di chi le regole dovrebbe farle rispettare agli altri».
Corriere del mezzogiorno Bari 28 agosto 2010